Cosa significa Cuvée?

Cosa significa Cuvée? Chi è questa sconosciuta?

Per fare bella figura quando si parla di vino, spesso ci complichiamo la vita andando in cerca di un vocabolario enologico ricco di parole francesi. Tra i termini più noti senza dubbio c’è quello di cuvée. Occorre però stare attenti a non usare la parola a sproposito sia perché la sua etimologia riporta al latino, sia perché la traduzione letterale può essere fuorviante.

Gli antichi romani usavano la cuva, ossia, semplicemente, la botte. Il termine francesizzato successivamente in cuvée indica quindi la quantità di vino che si produce ogni volta in un tino, il recipiente di legno ove si lascia fermentare il mosto. Di norma, conoscere l’etimologia di una parola è utile, ma in questo caso occorre aggiungere qualcosa di più specifico per sapere di cosa parliamo quando facciamo riferimento ad una cuvée.

In Francia ad esempio, nella provincia dello Champagne, la “cuvée” è il mosto ottenuto dalla prima spremitura delle uve, ma per chi lo acquista dai rivenditori sta ad indicare le bottiglie di maggior pregio.

Con l’affermazione del Prosecco sul mercato enologico il significato del termine si è ulteriormente precisato, ed oggi si può dire che con la cuvée si è soliti indicare un vino che è frutto di una miscela perfetta, data da uve diverse ed in alcuni casi anche da vini di annate diverse. La mescolanza ha l’obiettivo di ottimizzare la produzione di un determinato vigneto (cru).

Cuvée si riferisce quindi ad una mistura perfetta, nel senso che rende possibile ottenere un prodotto di migliore qualità. Il primo pensiero va agli spumanti, ma anche un vino “fermo” può essere una cuvée. L’importante è capire che non si tratta di una formula predeterminata, ma di un sapiente adattamento. Le miscele, infatti, variano di anno in anno e questo consente a chi fruisce di una cuvée di Prosecco di affrontare sensazioni e personalità diverse di vino a seconda dell’annata di riferimento.

Oltre ad essere elegante, la cuvée consente ottimi abbinamenti in campo culinario. Una cuvée Rosè, ad esempio, si apprezza accompagnata a piatti di crostacei, a pesce di sostanza, ma anche in ciascun brindisi augurale. La Temperatura ideale di servizio è di 6-8°C.

Una cuvée spumante Extra dry, invece, dal caratteristico colore paglierino tenue, è perfetta con dessert e dolci della tradizione, ma anche come aperitivo. Anche in questo caso, il vino va degustato a 6-8°, ma molti preferiscono temperature più fredde.

La varietà di uve e di vino migliorano la qualità dell’uva singola e quando associate a competenza e impegno garantiscono una degustazione consapevole e ricca di soddisfazioni.

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