Bianco, grigio o rosa: il Pinot delle Venezie

Storia e territorio del Pinot Grigio

Che sia bianco, grigio o rosa è il Pinot delle Venezie. Il Pinot nasce nella regione francese della Borgogna, zona che detiene il primato di produzione di questo vino, grazie alle particolari condizioni climatiche. L’origine del nome Pinot deriva dal termine pin, che significa letteralmente pino. Infatti la forma del grappolo si presenta come una piccola pigna. Il nome venne scelto dai monaci francesi che diedero inizio alla coltivazione dei vigneti nella zona della Borgogna. La sua coltivazione è particolarmente complessa, richiede condizioni particolari e attenzioni non solo nella coltura ma anche nella vinificazione. Ama l’habitat caratterizzato da climi molto freddi e terreni compatibili allo sviluppo della pianta. Il Pinot Grigio assume tonalità cromatiche differenti a seconda della fermentazione, se questa avviene lontano dalle bucce il vino avrà un colore più chiaro e limpido, se invece avviene insieme alle bucce i toni saranno più simili al ramato.

Come ogni varietà il vino assume caratteristiche diverse a seconda della regione di coltivazione. Le uve maturate in zone con clima costante e freddo producono un vino corposo e strutturato, mentre quelle raccolte in aree soggette a escurione termiche regalano un vino molto più aromatico e dal sapore fruttato.

Rivoluzione a D.O.C. delle Venezie

La quasi totalità degli ettari coltivati con questo vitigno si trova proprio nel nostro Nord-Est (circa l’85%). Dal 2016 si sta compiendo una vera e propria rivoluzione con la nascita della Doc delle Venezie. Ad oggi è la prima Doc interregionale italiana per estensione, che coinvolge 20 diverse denominazioni storiche diffuse fra la provincia di Trento, il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto. Nel territorio si sono attivate iniziative sinergiche proprio per assicurarne la tutela e la valorizzazione, andando a sostituire l’esistente denominazione Igt. Come spiega Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie, questa rivoluzione comporta un abbassamento delle rese non solo a scopo qualitativo ma favorisce la stabilizzazione della produzione in un’ottica di rispetto al vitigno, per non indurre in stress la pianta e compromettere la produzione dell’anno successivo.

È così ampiamente apprezzato grazie alla sua versatilità e alla sua indiscutibile piacevolezza, che lo rendeno l’accompagnamento ideale per antipasti e aperitivi in alternativa alle trendy bollicine. Data la sua freschezza e leggerezza si abbina molto gradevolmente a piatti più impegnativi come per esempio, fritture o formaggi freschi a pasta dura. Consigliamo di servirlo ad una temperatura di 10°, così da poterne assaporare al meglio gusto e aroma.

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